lunedì, novembre 21, 2011

Giù per la scogliera a piedi nudi

Dagli Archivi Gabos. A rivedere questa disegno ero convinto do averlo colorato con i retini e invece con sorpresa scopro di avere usato ancora una volta i pastelli derwent. Nella prima metà degli anni Ottanta usavo quasi esclusivamente loro, poi sono arrivati i pantone, le ecoline, l'olio e il revival dei pastelli a cera come alle elementari. La china violenta con un pennino sfinito dalla pressione. Il segno è larghissimo, deformato dalla sforzo e dall'impeto. Un disegno pieno di ingenuità formali che è rimasto quasi isolato nella mia produzione. Poteva essere l'inizio di un percorso e invece non si è sviluppato. Resta però forte una carica sensuale, anche a distanza di anni, che prende forma nella gamba destra nuda e nervosa nella sua tensione. La ragazza scende lungo la scogliera con le scarpe da sera in mano. Sembra una fuga, oppure è ubriaca, non me lo ricordo bene. Una serie di dettagli che non mi ricordo bene. Solo la sensazione, forse bizzarra o peggio improbabile, che si un disegno imparentato con Intrigo internazionale, oppure un rimando a qualche dipinto simbolista, corrente che avevo scoperto e di cui mi ero invaghito con passione. Tanti anni dopo il disegno è finito sottovetro in mezzo a due lastre unite da una cornice di stagno saldato. Impossibili da smembrare, difficilissimi da scansionare. Ormai cornice e disegno fanno un tutt'uno. è comunque possibile che da qualche parte esista anche la versione gemella colorata a retino. Quella, ne sono sicuro, non è sottovetro.

Otto Gabos
Giù per la scogliera a piedi nudi (ma con pumps in mano)
china e pastelli derwent su carta
cm. 30X40 (cornice indissolubile inclusa), anno tra 1983 e il 1985

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