domenica, novembre 20, 2011

Madame Voodoo

Da bambino ero spasso malato. Mancanza di ferro, di calcio, allergie varie, il favismo e non mi ricordo più cos'altro. Oltre a essere cliente fisso di pediatri e specialisti vari ero anche oggetto delle attenzioni di nonne, zie parenti e di zie acquisite che mi impartivano scongiuri, formule magiche, preghiere sacre e preghiere profane per guarirmi da tutti i mali e per proteggermi da possibili altri mali in agguato. mi mettevano in testa un piatto colmo d'acqua in cui versavano qualche goccia d'olio. Se questo precipitava voleva dire che ero sotto l'effetto del malocchio e allora vi con litanie in sardo stretto. Era la medicina dell'occhi preso, traduzione letteraria di ogu pigau, ossia malocchio. Ogni tanto cercavano sotto al letto, sotto al materasso, fin dentro l'imbottitura dei cuscini alla ricerca della prova. Una bambolina fatta di stracci, pezzi di vestiti rubati, capelli raccolti che rappresentava la vittima che poi era stata trafitta da aghi e chiodi vari. Mia nonna mi raccontava di poveretti belli e sani che nel giro di poco tempo appassivano vittime di un male oscuro fino a morirne. Solo dopo la morte a volte venivano trovate le bamboline del malocchio. In pratica era il voodoo mediterraneo. Le bamboline voodoo in Sardegna erano Is Mazzinas. Nella seconda metà degli anni Ottanta, ai tempi della mia collaborazione con Frigidaire ho realizzato una serie di mazzinas che numerate in serie venivano pubblicate sulla rivista. progettavo di inserirle in un contesto narrativo ma poi, come per tante altre idee, non era stato possibile realizzare. Poco più tardi ai confini con gli anni Novanta mi son messo a fare illustrazioni come questa che vedete in cui coabitavano diverse mie passioni. Il glamour, l'espressionismo, il fauve, le texture, le mazzine, l'esotismo creolo e ovviamente le narrazioni.  Piccole storie in una sola immagine realizzate a china e con i waxoil, pastelli colorati meravigliosi che univano le migliori qualità del pastello a cera con le migliori qualità del pastello a olio. Per la cronaca ogni tanto il piatto sulla testa me lo faccio ancora mettere. Non si sa mai.

Otto Gabos
Madame Voodoo
China e pastelli waxoil su carta
cm. 30X20, anno 1989


2 commenti:

Unknown ha detto...

Veramente molto bella, oltretutto si ha l'impressione di trovarsi nel soggiorno di una casetta un po' vecchia, in un paese esotico ma allo stesso tempo tradizionale allo stesso tempo, sarà anche per le tante texture e i motivi decorativi differenti.

GabrielePeddes ha detto...

Mi è tornata in mente questa filastrocca placebo che mi recitavano i nonni sardi quando ero piccolo, se mi sbucciavo un ginocchio:
sana sana
su att'ispana
su att'areste
su ghi du e fiada
ancora du este